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Affitti brevi, l’ultima tendenza nel mercato immobiliare

Affittare casa per un periodo breve è una relativa novità: non è da molto tempo infatti che quest’idea si è diffusa, soprattutto in Italia. Il capostipite di questa tendenza è sicuramente Airbnb, sito web nato nel 2007 nella Silicon Valley da un’idea di due ex-coinquilini universitari, diventato famoso soltanto 5 anni dopo.

Oggi, nel 2019, sono oltre 5 milioni gli appartamenti presenti sul portale, gestiti sia da privati che da aziende specializzate, che si occupano proprio di effettuare check-in, pulizia e check-out al posto dei proprietari, in cambio ovviamente di una percentuale sul pernottamento. Alla rivoluzione Airbnb ha aderito anche il noto sito di prenotazioni alberghiere Booking.com, il quale, inizialmente intransigente sulla pubblicazione di annunci di appartamenti e case vacanze private, è stato praticamente costretto dal mercato a cambiare idea. Per il mercato italiano invece esiste una nicchia molto profittevole, quella di affitti a studenti universitari, dominata dal noto https://www.uniaffitti.it.

Fatta questa doverosa introduzione, vediamo di capirci qualcosa sugli affitti brevi, sui loro svantaggi e sui loro vantaggi, e su come siano diventati l’ultima tendenza nel mondo immobiliare.

Affitti brevi: i vantaggi

I vantaggi degli affitti brevi sono numerosi, primo tra tutti proprio il fatto che l’inquilino non occupa la casa per molto tempo, e ciò abbatte i rischi di mancati pagamenti o cattiva manutenzione dell’immobile. Inoltre, affittare per un periodo di tempo più breve significa poter imporre dei prezzi più alti, spesso anche superiori a 100 euro al giorno, che moltiplicati per 30 giorni fanno 3000 euro al mese! Non sono molte le case che possono essere affittate in modo continuativo a questa cifra, giusto? Facendo un rapido calcolo, se soltanto riusciste ad affittare la casa per soltanto la metà del mese, avreste comunque un guadagno ben maggiore rispetto ad un affitto “tradizionale”, senza il rischio di avere un inquilino moroso o rompiscatole, o che non rispetta i vostri ambienti.

Un altro vantaggio è che, come già accennato in precedenza, è possibile delegare completamente la gestione della casa ad agenzie specializzate, che sono spuntate come funghi negli ultimi periodi. Ciò che chiedono è l’esclusiva sull’immobile e una commissione sui pernottamenti, spesso attorno al 30%: in cambio potrete dimenticarvi di avere una casa, pensano a tutto loro, a partire dal check-in (ebbene si, può essere noioso attendere un ospite di notte perchè il suo volo ha avuto un ritardo e non c’erano più mezzi pubblici per arrivare al vostro appartamento…), fino alle pulizie finali, passando per la consegna delle chiavi, la manutenzione ordinaria (come quella della caldaia) e la gestione dei piccoli inconvenienti, dalla luce che va via alla wi-fi che non funziona.

Affitti brevi: gli svantaggi

Naturalmente, gli affitti brevi portano con sè anche una serie di rovesci della medaglia, degli svantaggi che potrebbero persino far desistere dal seguire questo tipo di formula. Primo tra tutti, è necessario che l’immobile sia in una buona posizione. Un comune di periferia, o un paesino secondario, spesso non ha quell’appeal che attrae gli affittuari brevi, che preferiscono alloggiare in centro, vicino alle università, agli ospedali, agli aeroporti o comunque dove si trovano tutti i servizi. In casi come questi l’unico modo per attirare potenziali clienti è abbassare fortemente il prezzo, correndo il rischio che il guadagno sia decisamente basso, a volte anche nullo.

Altri svantaggi degli affitti brevi da tenere in considerazione è che comunque si deve essere sempre alla ricerca costante di un inquilino, e che non si ha mai la sicurezza di un affitto mese-mese. Se quello che a voi interessa è la tranquillità di una rendita mensile, forse questa formula non fa per voi, ma sicuramente provate a pensarci: potrebbe cambiare il vostro modo di vedere le cose, e magari, con un po’ di scaltrezza, iniziare a guadagnare qualcosa in più.