Stampa digitale e stampa offset: quali sono le differenze?

Anche chi non è un addetto ai lavori sa che le stampe non sono tutte uguali ed esistono delle differenze tra le tipologie di stampa. La stampa digitale, ad esempio, che ha preso piede a partire dagli anni ’80 ma che solo ora conosce un rapido e massivo sviluppo, si basa sull’assenza di matrici. C’è però anche la stampa offset, molto diffusa nelle tipografie, e che si è avvalsa essa stessa delle innovazioni della tecnologia digitale. Quali sono però le differenze tra stampa digitale e stampa offset? Vediamolo in questo articolo.

 La stampa offset richiede una matrice, quella digitale no

La più importante differenza tra una stampa di tipo digitale ed un’altra in offset è che quest’ultima richiede sempre l’esistenza di una matrice per poter essere eseguita. In sostanza: sulla matrice viene impressa l’immagine che dovrà essere stampata e poi impressa su carta aiutandosi con un supporto. Si capisce quanto sia più complessa come preparazione, e che quindi, una volta impostato, questo tipo di stampa non può più essere modificato. Per questo stesso motivo la stampa offset richiede un numero minimo di copie sotto il quale non si può scendere. Ecco perché non è conveniente quando si devono stampare poche copie, nel qual caso è preferibile optare per la stampa digitale. Oggi, peraltro, è possibile accedere anche a servizi di stampa digitale di grandi formati, annullando ancor più i limiti che c’erano un tempo. Per le grandi tirature il discorso potrebbe essere diverso, anche perché, almeno fino a poco tempo fa, la stampa in offset garantiva una qualità di resa molto elevata, che poi è stata raggiunta anche dalla stampa digitale.

 Come si esegue una stampa in offset

La stampa in offset viene anche definita una stampa di tipo indiretto, in quanto “filtrata” dalla matrice. Si esegue nel modo che qui cercheremo di semplificare. Devi pensare a delle grosse stanze dove in passato venivano stampati i giornali (rotativa). Il meccanismo si basa su tre cilindri. All’interno del primo viene posizionata la matrice già riempita di inchiostro, sotto forma di lastra in alluminio. Successivamente c’è il secondo cilindro, ricoperto da un telo in gomma, su cui viene impresso il cilindro con la matrice e poi su un foglio. Il foglio, infine, è compresso tra il telo di gomma e un terzo cilindro, che serve a fissare bene l’immagine stampata.

 La stampa digitale non ha bisogno di matrici né di un numero minimo di copie

Diversamente da una stampa offset, una stampa digitale non ha bisogno di alcun tipo di matrice per essere impressa. Questo non piccolo particolare consente a chi vuole stampare in tecnologia digitale di non fornire un numero minimo di copie al tipografo, in quanto le correzioni possono sempre essere apportate alla stampa attraverso il file. In pratica, cioè, l’inchiostro stampa direttamente sul supporto, seguendo le indicazioni digitali. Ciò si traduce in estrema velocità e costi molto più contenuti rispetto alla stampa tradizionale o offset, proprio perché non va aggiunto il prezzo della creazione della matrice.

 Come si esegue una stampa in digitale

Una stampa in digitale non è una cosa diversa da una stampa in offset ma può essere definita come una sua evoluzione. La dimostrazione la si ha nella descrizione del processo di esecuzione. Anche nella stampa digitale infatti esistono i tre cilindri, come nella stampa offset. Tuttavia il primo cilindro, quello della matrice, non esiste fisicamente ma in digitale. L’inchiostro viene cioè viene posizionato elettricamente su una lastra, sfruttando dei campi elettrici. Cosa significa questo in termini pratici? Che l’immagine può essere cambiata sempre, a seconda di come variano gli imput elettrici dati digitalmente.

Negli ultimi anni, comunque, le due tecnologie si stanno fondendo, trasferendo l’un l’altra i peculiari pregi. In futuro avremo quindi stampe sempre più perfette.