I negozi sfusi o negozi alla spina rappresentano un modo di vivere più sostenibile e soprattutto più economico, per questo negli ultimi anni c’è stato un ritorno di questo tipo di attività. Aprirne uno può quindi rappresentare un’ottima idea imprenditoriale.
Questo tipo di negozi è nato negli anni ‘60 e si è diffuso grazie al risparmio che permettono di ottenere al consumatore finale. Con l’industrializzazione spinta dal capitalismo sono stati poi abbandonati in favore dei più comodi supermercati o ipermercati dove poter trovare tutto.
In Italia i prodotti sfusi possono portare ad un risparmio di circa il 50% sulla spesa, mangiando prodotti più sani, con meno sprechi e in assenza di fastidiosi packaging che andranno poi smaltiti.
Per chi desidera aprire un negozio alla spina ad esempio con una realtà consolidata come https://www.megliosfuso.it/, ecco una breve guida sui vari step da affrontare per essere preparati.
Naturalmente la scelta migliore sarà quella di rendere nota, attraverso un sito web creato ad hoc, la mission della vostra impresa. Offrire prodotti di buona qualità risparmiando su confezioni inutili e soprattutto inquinanti.
Cosa serve per avviare un negozio alla spina
Come per tutte le attività, anche per aprire un negozio alla spina è necessario passare per delle tappe fondamentali.
Prima ancora di poter partire con il negozio, sarà necessario insieme ad un commercialista:
- dotarsi di partita IVA con codice ATECO adeguato;
- iscriversi al registro delle imprese;
- comunicare l’inizio dell’attività commerciale.
Se il negozio alla spina in questione tratta generi alimentari, ci saranno poi altri passi da compiere. Infatti, sarà necessario notificare al Comune in cui risiede l’attività:
- DIA per la vendita alimentare;
- attestato HACCP;
- licenza fiscale dall’UTIF, per chi vende anche bevande alcoliche;
- registrarsi al REC, ovvero il registro esercenti commercio.
Cosa si può vendere alla spina
I negozi che vendono alla spina possono specializzarsi in tipologie di merce specifica, oppure essere negozi generalisti. In particolare, ecco una lista (non esaustiva) dei prodotti che è possibile vendere alla spina.
- Beni alimentari come pasta, cereali, frutta secca, biscotti, caffè, sale, zucchero.
- Detersivi di qualunque tipologia
- Latte
- Bevande alcoliche e analcoliche, come succhi di frutta, vino e birra.
- Cibo per animali.
Meglio sempre rivolgersi al Comune e alla Camera di Commercio di appartenenza per assicurarsi che non ci siano altre pratiche da espletare a livello locale. Ad esempio, la vendita di certi prodotti potrebbe essere vincolata o limitata.
Come scegliere il negozio adatto
Ora che la parte burocratica è conclusa, è necessario trovare il luogo più adatto per aprire il negozio alla spina. In media, e, a seconda della merce venduta, basterà un locale di circa 40mq. Nel caso di vendita di vino, meglio trovare un locale più spazioso.
All’interno del locale, ecco invece le attrezzature di cui bisogna dotarsi:
- dispenser, manuali o automatici, per contenere i prodotti sfusi;
- sacche o ceste per i prodotti alimentari;
- bottiglie di vetro per le bevande;
- buste e contenitori riutilizzabili, meglio se in tessuto;
- bilance per pesare e prezzare la merce;
- banco frigo per i prodotti più freschi;
- una cassa con bancone.
Alla luce di tutti questi passaggi e materiali necessari, avviare un negozio di prodotti sfusi costa circa 30.000 euro. Spesso ci sono bandi e agevolazioni a fondo perduto, a cui si accede presentando un business plan dettagliato, grazie ai quali è possibile ridurre questo importo iniziale.