Vetro di Murano: curiosità e origini della città

“Murano” deriva da “ammurianum”, questo nome fu dato all’isola dai suoi iniziali abitanti, i quali fuggirono dalle città di Altino e di Oderzo, per scorgere rifugio quando iniziarono le invasioni barbariche. Questo nome originerebbe da una “Porta Orione” della città di Altino, alla quale gli abitanti scappati, vollero rendere lode. Fino al X secolo, Murano risultava essere un notevole centro commerciale ed una città porto, dove il benessere economico era incentrato sulle saline, sui mulini ad acqua e sulla pesca.

La città, da sempre è riconosciuta come fonte di ricchezza ed artigianalità grazie al lavoro dei maestri vetrai. Questi sono sempre all’opera per la produzione del vetro di Murano, progettato e lavorato ad arte per garantire un ottimo risultato finale. I maestri vetrai, da anni cercano di tramandare le tecniche di lavorazione e tutti i segreti di famiglia in famiglia, questo per non far dimenticare un mestiere così unico e antico.

La progettazione del vetro di Murano

Murano rappresenta il cuore dell’arte del vetro, sono molteplici le mostre incentrare sul vetro di Murano appunto, che raccontano proprio l’iter del procedimento della sua creazione all’interno delle fornaci dell’isola. L’Isola è apprezzata in tutto il mondo per il suo ruolo di alto livello nella lavorazione del vetro. Tra le principali occasioni riguardanti il vetro di Murano, vi è la Mostra di vetro e disegno, ogni anno realizzata con opere e collezioni straordinarie. Tra gli autori in mostra, ci sono stati: Vittorio Zecchin, Tomaso Buzzi, Fulvio Bianconi, Ercole Barovier, Flavio Poli e tanti altri.

L’esposizione all’interno delle mostre, sono parte integrante di un programma in cui l’arte del vetro di Murano, del design e delle arti visive, verificano nuove metodologie di espressione, tra passato e presente. Fulcro principale all’interno degli eventi in questione, è la nascita del vetro e soprattutto, con quali tecniche di lavorazione viene fabbricato. Solitamente si parla sempre di prima lavorazione ed anche di seconda lavorazione.

La lavorazione del vetro di Murano, ecco come avviene

La lavorazione del vetro avviene tramite una prima lavorazione, ed una seconda lavorazione. Fanno parte della prima lavorazione tutti i processi che impiegano la materia prima, ovvero la sabbia, la soda ed altri elementi o anche il vetro grezzo.

Questi composti vengono poi fatti fondere in forni il cui fine, è quello di raggiungere una miscela vitrea che verrà poi lavorata. In questa prima fase troviamo l’avventurina, ovvero un vetro che presenta minuti cristalli di rame arrotolati nella massa. Il segreto di questa tecnica sta nell’aggiungere, quando la fusione è terminata, le giuste quantità di materie prime come il silicio metallico e il carbone, fin quando inizia a piombare il rame metallico. L’uniformità della ripartizione dei cristalli di rame, contraddistingue la qualità dell’avventurina.

La seconda lavorazione del vetro di Murano invece, riguarda molteplici tecniche. Sono tutte importanti ed antichissime ed alcune, sono maggiormente utilizzate mentre altre, adoperate in misura minore ma non meno importanti delle altre.

Tra quelle maggiormente utilizzate ci sono: le conterie, la decorazione a smalto, la tecnica millefiori, la molatura e lo specchio veneziano. Tra quelle che vengono utilizzate invece meno, ci sono: la vetrofusione ed il vetro murrino. Ovviamente ogni tecnica, regalerà una forma e un colore diverso ad ogni oggetto e questo, garantirà unicità e soprattutto professionalità.

Per quanto riguarda la soffiatura, non è altro che una metodica che rende rapida la produzione di contenitori in vetro. La sua origine avvenne in Palestrina, dove originariamente non esisteva una vera canna da soffio, ma vitrea cava e chiusa ad una delle estremità per concedere la modellazione. Mentre all’altra estremità avveniva appunto la rinomata soffiatura.

Successivamente, l’introduzione di una canna metallica, agevolò il lavoro del vetraio. Il sommerso invece, ropone strati di colori in contrasto e prevede l’infusione di un soffiato nel crogiolo, contenente del vetro trasparente dello stesso spessore. La sovrapposizione di vitrei trasparenti, permette l’ottenimento di meravigliosi effetti cromatici. Tale tecnica, viene maggiormente adoperata per la produzione di vasi che da anni sono un must have all’interno di ogni tipo di arredamento.

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