Qual è il carrello per milkrun perfetto?
Facciamo un passo indietro: per dare una risposta corretta a questa domanda dobbiamo capire bene cosa significa “milkrun”, quali sono i potenziali vantaggi che la sua applicazione può portare ai flussi di lavoro all’interno di un’azienda e, infine, perché la sua corretta applicazione dipende in primis dalla scelta di tecnologie abilitanti.
In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza.
Cos’è la milkrun e quali sono i suoi potenziali vantaggi
Milkrun significa letteralmente “corsa del latte”. Questo termine si rifà al sistema di consegna del latte che era utilizzato nella cultura urbana statunitense con l’obiettivo di ottimizzare le modalità di consegna e ridurre gli sprechi. Gli addetti raccoglievano le bottiglie vuote e consegnavano quelle piene, utilizzando ogni bottiglia vuota come segnale per indicare la quantità di latte necessaria.
Il principio alla base di questo sistema è stato successivamente adottato da Toyota, multinazionale giapponese operante nella produzione di autoveicoli, per gestire le consegne di scorte e materie prime tra il magazzino e la linea di produzione in serie. L’utilizzo della milkrun in questo contesto permette di risparmiare spazio nelle aree di lavoro, ridurre il rischio di sprechi e danni ai materiali e garantire che gli operatori abbiano sempre a disposizione solo le attrezzature e i materiali necessari per il lavoro in corso.
Il flusso continuo di materiali e attrezzature necessari alla lavorazione successiva rende possibile eliminare i tempi di fermo delle macchine in linea, riducendo in modo significativo i costi di produzione.
Il concetto di “Just in Time”
La logica seguita durante una milkrun si basa sul concetto del “Just in Time”, un sistema di produzione dove i materiali, componenti e prodotti finiti sono forniti e utilizzati proprio quando necessari. Questo è uno dei principi fondamentali del toyotismo.
Il Giappone è notoriamente un pioniere della filosofia snella proprio grazie alla Toyota e al suo fondatore Taiichi Ohno, che ha definito questi principi di efficienza e ottimizzazione. La crescita straordinaria dell’azienda ha fatto sì che il sistema Toyota diventasse un modello di riferimento per molti altri settori, e che i principi di Ohno, come la massimizzazione dei guadagni attraverso l’eliminazione degli sprechi, diventasse una vera e propria scuola di pensiero, replicata e ripresa da aziende di tutto il mondo.
L’importanza del carrello giusto per la milkrun
La milkrun, quando applicata alle aziende basate su linee di produzione, può portare a significativi miglioramenti in termini di efficienza e organizzazione. Per ottenere questi vantaggi, però, è necessario adottare un nuovo approccio, in cui la scelta degli strumenti per il trasporto di materiali assume un’importanza fondamentale.
Per soddisfare le esigenze delle aziende che vogliono intraprendere questo passo sono quindi necessari carrelli multifunzionali e versatili, adatti a gestire le diverse azioni di movimentazione all’interno degli spazi aziendali. Utilizzando questi carrelli, l’organizzazione degli spostamenti in linea di produzione diventa più efficiente, permettendo l’adozione del metodo lean e tutti i benefici ad esso associati, come riduzione dei costi e degli sprechi.
Carrelli personalizzati: il modello 248 di Officine Bertoli
L’adozione della milkrun rappresenta un’evoluzione del metodo di produzione, che richiede l’utilizzo di attrezzature e tecnologie adeguate alle esigenze specifiche del contesto in cui vengono utilizzate.
In questo contesto, risulta interessante l’approccio di Officine Bertoli, azienda specializzata nella progettazione e creazione di carrelli e sistemi di movimentazione per le aziende.
Il modello 248 di Officine Bertoli è un esempio di carrello progettato appositamente per il trasporto di materiali in linea di produzione. Si tratta di un carrello a traino misto, adatto sia alla movimentazione manuale che meccanizzata, che può trainare fino a 6 unità. Oltre a muoversi facilmente lungo la linea di produzione, una delle caratteristiche di questo carrello è la possibilità di sganciare i singoli carrelli trainati in modo da recuperarli successivamente, in una procedura semplice e fluida che non interrompe il flusso di produzione.
Come tutti i carrelli progettati dall’azienda, anche questo modello è accessoriato con ruote in gomma vulcanizzata che garantiscono una maneggevolezza ideale su qualsiasi tipo di pavimentazione, inoltre sono resistenti all’olio, agli solventi e alle tracce.
L’approccio giusto per il carrello perfetto
È sbagliato parlare di “carrello perfetto” per la milkrun.
Alla luce di quanto sopra, risulta evidente che un carrello è in grado di funzionare come tecnologia abilitante l’implementazione della milkrun quando si adatta alle caratteristiche specifiche dell’ambiente in cui viene utilizzato, che, ricordiamo, sono sempre diverse e legate a doppio filo all’attività che viene svolta.
La possibilità di sfruttare i vantaggi della milkrun dipende quindi dalla capacità di abbracciare un approccio orientato allo sviluppo di soluzioni personalizzate. La progettazione del modello 248 di Officine Bertoli è un esempio di progettazione di un carrello in grado di risolvere problematiche specifiche delle aziende.