Il tornitore è una di quelle figure professionali tradizionali che continuano ad avere molte richieste e opportunità di lavoro.
Stando ad una ricerca di Assolavoro Datalab, il tornitore sarebbe addirittura la terza professione più ricercata dal mondo dell’industria, subito dopo l’addetto allo stampaggio e l’operaio saldatore.
Ma di cosa si occupa di preciso, come lo si diventa e, soprattutto, quanto può arrivare a guadagnare un tornitore?
Con il termine tornitore indichiamo un operaio specializzato che lavora al tornio, ovvero il macchinario che permette di asportare trucioli di metallo da un pezzo in modo da modificarlo a seconda dei bisogni dell’azienda.
La professione del tornitore, nel corso degli ultimi anni, ha subito comunque una certa evoluzione, soprattutto con l’introduzione all’interno delle aziende del tornio Cnc (a controllo numerico).
Il tornitore, in questo caso, si occupa della programmazione e della preparazione dei macchinari che saranno usati da lui stesso o, come spesso accade, dagli altri operai specializzati nella tornitura.
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I compiti del tornitore
Il tornitore, a seconda del tipo di azienda in cui lavora, può avere quindi a che fare con torni tradizionali o con macchinari a controllo numerico, che permettono di poter programmare le diverse fasi di lavorazione, oltre che il movimento del pezzo e dell’utensile.
Le competenza base di un tornitore, indipendentemente dal tipo di tornio con cui lavora, sono le seguenti:
- analisi dei progetti per l’ottenimento e la realizzazione del pezzo richiesto dall’azienda;
- cura e controllo degli utensili presenti sulla macchina;
- scelta degli utensili più adatti alla realizzazione del pezzo;
- impostazione della macchina di lavoro ed effettuazione dei test;
- avviamento della produzione, se necessario dopo aver istruito gli operai che se ne occuperanno.
Dove si apprendono le competenze necessarie per svolgere il lavoro di tornitore?
Per poter essere assunti e iniziare a lavorare all’interno di un’azienda, è importante essere in possesso delle competenze che abbiamo elencato precedentemente.
Le strade per intraprendere la professione di tornitore sono principalmente due. Nella maggior parte dei casi, è richiesto il raggiungimento del diploma di scuola superiore professionale come può essere l’Ipsia, ovvero l’Istituto professionale per la produzione industriale e artigianale.
In alternativa ci si può iscrivere e frequentare un corso professionale specifico sull’uso del toro sia tradizionale che a controllo numerico.
Quanto guadagna un tornitore
Per quanto riguarda lo stipendio medio di un tornitore, questo dipende da una serie di fattori come, ad esempio, il livello di esperienza e il numero di competenze di cui è in possesso.
Facendo una stima sullo stipendio medio, si può affermare che un tornitore in Italia guadagna mediamente tra i 26.000 e i 29.000 euro lordi all’anno.
Nel caso di tornitori molto esperti e specializzati, questa cifra si può alzare fino a toccare i 35.000 euro lordi all’anno.
Diverso, invece, il caso dei tornitori che sono alle prime armi o addirittura apprendisti. Il loro stipendio, infatti, parte da un compenso medio che si attesta tra i 18.000 e i 20.000 euro lordi all’anno.