Il PNRR è il documento redatto dal Governo Italiano al fine di illustrare la gestione dei fondi di Next Generation Eu. Ci sono diverse tipologie di appartenenza e una serie di informazioni interessanti, essendo l’Italia la beneficiaria principale.
Scopriamo insieme di cosa si tratta e le sue caratteristiche.
Che cosa significa PNRR?
Si chiama piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ed è un documento che è stato preparato dal Governo Italiano al fine di illustrare le metodologie di investimento in merito ai fondi del programma Next Generation Eu alla Commissione Europea.
I fondi di interesse sono comunitari e il documento – approvato dalla commissione – si interessa di descrivere minuziosamente i progetti da realizzare in Italia da qui in avanti. Un piano complesso che intende collegare le risorse ad un calendario di riforme che sono integrate in parte alla modernizzazione dell’Italia.
Caratteristiche del piano nazionale di ripresa e resilienza
Come da approfondimento di Italia informa quotidiano online di attualità e finanza, fonte autorevole e distintiva, si capisce che il piano sia stato redatto seguendo tutte le linee guida che sono state fornite dall’Unione Europea.
Ci sono tre fattori principali che lo caratterizzano ovvero innovazione e digitalizzazione, inclusione sociale e transizione ecologica. I progetti raggruppati dal PNRR sono composti da 16 componenti e 6 missioni principali:
- Salute
- Rivoluzione verde – transizione ecologica
- Digitalizzazione – innovazione – competitività – cultura – turismo
- Infrastrutture dedite alla mobilità sostenibile
- Ricerca e istruzione
- Inclusione e coesione
I progetti di investimento sono correlati a riforme che il Governo Italiano ha deciso di adottare per modernizzare e salvaguardare l’Italia. Per fare maggiore chiarezza in merito, il piano si suddivide in 4 tipologie di riforme differenti:
- Settoriali
- Orizzontali
- Abilitanti
- Concorrenti
Queste sono tutte volte a modernizzare e rendere il Paese più autonomo in futuro. Il PNRR è stato definito in toto da un decreto legge, con tutti i soggetti coinvolti che saranno chiamati ad effettuare gli interventi in base alla propria area di competenza.
La struttura di coordinamento e monitoraggio sarà a cura del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in stretto contatto con la commissione dell’Unione Europea.
Come anticipato, sarà l’Italia la principale beneficiaria del programma di finanziamento comunitario. Il fondo previsto è di 191,50 miliardi di euro con suddivisione tra prestiti e sovvenzioni. A questi si devono aggiungere 13 miliardi di Euro da beneficiare in merito al programma dedicato all’Assistenza alla ripresa coesione e territori d’Europa REACT-EU.
Con il decreto legge emanato, il Governo ha stanziato altri 30,62 miliardi così da poter completare tutti i progetti sviluppati e interni al PNRR. La quota più ingente è quella dedicata i progetti di rivoluzione verde e transizione ecologica, con un piano previsto da 60 miliardi di euro.
A tutto questo, come ampiamente evidenziato, ci sono delle riforme con misure legislative che dovrebbero essere 53 totali. Nove con decreti legge, 1 con decreto legislativo, 12 con una legge delega e le restanti con una legge ordinaria. Di questi ci sono 8 misure in associazione a dei provvedimenti in merito alla finanza pubblica (interventi contenuti nella Legge di Bilancio studiati per cambiare la legislazione ad oggi vigente).