Chiunque abbia mai assistito ad un processo, o abbia comunque visto gli avvocati e i giudici in tv, avrà certamente notato che nel corso del procedimento indossano un abito nero e lungo.
Si chiama toga, ed è l’abito che i giudici, pm e avvocati devono obbligatoriamente indossare.
Ma la toga non è solo un abito di scena, anzi: ha un altissimo significato simbolico, che del resto è molto antico.
Se ci si ricorda delle illustrazioni sui libri di storia dell’antica Roma, si avrà notato che l’imperatore, ma anche i senatori ed i patrizi indossavano un drappo bianco. Essa era l’antica toga, che nasce proprio nell’epoca romana ed era tendenzialmente di colore bianco.
La toga, a Roma, simboleggiava la purezza di chi la indossava, e non era certo un abito per tutti. Solamente i patrizi, i senatori, coloro che ricoprivano alte cariche civili e politiche potevano indossarla: gli altri si accontentavano della tunica. La toga era porpora e dorata invece per l’imperatore, per sottolineare il suo ruolo e l’origine divina.
Terminata l’epoca romana, la toga verrà poi riesumata nel corso del Medioevo, in questo caso di colore nero.
La toga nera nel Medioevo spettava a magistrati, medici ed avvocati ed ai professori universitari: ancora una volta, questo abito era simbolo di una professione civile e morale di un certo spessore.
Ci si ricorderà di una figura storica e giuridica di una certa importanza, il dottor Balanzone, l’avvocato con la toga nera ed il merletto che sottolineava l’essere persone colte, che avevano studiato, esperte e dotte.
Abbandonata dopo il medioevo, la toga torna in vigore oggi e sappiamo che in udienza essa va indossata obbligatoriamente dai magistrati e dagli avvocati. La toga viene usata anche nel mondo accademico: professori e rettori la indossano ad esempio durante l’inaugurazione dell’anno accademico (è nera, ed orlata con un colore che varia a seconda della facoltà di riferimento) e spesso anche durante le sedute di laurea.
Un abito sobrio e simbolico
Le toghe per avvocati oggi sono abiti sobri e simbolici, semplici, addirittura è la legge che prescrive come deve essere fatta quella dei giudici e quella degli avvocati.
Nera e semplice, anche se può essere fatta con materiali molto pregiati, la toga degli avvocati si distingue solo per il colore del cordolo che è diverso a seconda che l’avvocato sia abilitato al patrocinio di fronte alla Cassazione e al Consiglio di Stato oppure no.
Non può essere abbellita da altre decorazioni che non siano i cordoni, e la pettorina bianca.
Il regio decreto del 1927, per il resto, stabilisce in modo molto chiaro quali sono le caratteristiche della toga e che cosa deve contenere.
La domanda è: il simbolo della toga degli avvocati, oggi, è ancora quello di un tempo? In un contesto moderno come quello di oggi, nel quale purtroppo anche la stessa carica dell’avvocato a volte sembra banalizzata e sembra perdere prestigio, la toga può sembrare un abito anacronistico ed inadatto. Alcuni giovani avvocati, del resto, lo trovano inutile: vecchio, poco alla moda e anche scomodo (specie d’estate). Anche se è obbligatorio indossarlo, quindi, c’è chi forse non riconosce più alla toga quell’alto valore simbolico che essa ha.
Già, perché questo abito rappresenta la forza e l’imparzialità della giustizia, la bellezza di questa tradizione millenaria: quando un avvocato indossa la toga, si ammanta simbolicamente della giustizia che chiede per il suo cliente. Avvocati e giudici, nel processo, vestiti con le loro toghe, sono tutti operatori del diritto che dovrebbero operare per il bene comune. Ecco perché sarebbe bene cercare di riscoprire nell’antico orgoglio di poter indossare la toga, un simbolo elevatissimo ed unico dell’alto compito che magistrati e giudici sono chiamati a svolgere.