Il tema dell’autismo, ormai da diversi anni, è salito alla ribalta grazie ai tanti libri e ai numerosi eventi dedicati a questo disturbo.
Uno degli aspetti contro cui hanno dovuto lottare tutti coloro che si occupano quotidianamente di autismo, infatti, è stato quello di far comprendere alle persone che non si tratta di una malattia, ma bensì di un disturbo.
La definizione corretta arriva direttamente dall’Istituto Superiore di Sanità che definisce l’autismo come il quadro sintomatologico di un insieme di condizioni che derivano dal disturbo dello spettro autistico.
Questo definisce quindi il concetto fondamentale per cui ogni bambino che presenta un disturbo autistico è, a tutti gli effetti, un caso a sé stante e come tale va affrontato.
Una precisazione che l’Iss ha dovuto fare per porre il giusto accento su un disturbo che in Italia, in assoluta tendenza con quelli che sono i dati internazionali, riguarda almeno 1 bambino su 77 della fascia di età 7-9 anni.
L’autismo, dal momento che impedisce a chi colpito di essere autonomo, rientra nelle patologie, approfondite in questo articolo, che danno accesso all’indennità di accompagnamento che lo Stato paga attraverso l’INPS.
WAAD: cos’è e quando si celebra
In seguito all’alto numero di casi di autismo registrati tra i bambini di tutto il mondo, l’Assemblea Generale dell’Onu (nell’ormai lontano 2007) ha deciso di istituire il WAAD, ovvero World Autism Awareness Day: che per noi è la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo.
La WAAD si celebra il 2 aprile di ogni anno con una serie di eventi e manifestazioni che hanno come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento.
Per quel che riguarda, invece, il lavoro che viene svolto quotidianamente per fare luce su questo disturbo, è da sottolineare che In Italia, dal 2016, esiste uno specifico Osservatorio nazionale per il monitoraggio del disturbo autistico.
Sono tanti i dati che l’Osservatorio ha raccolto nella popolazione italiana
Emerge, ad esempio, che i maschi sono colpiti dal disturbo dello spettro autistico 4,4 volte più delle femmine.
Le manifestazioni dei disturbi dello spettro autistico, invece, si possono rilevare nelle singole persone in maniera e intensità differenti.
Diagnosi precoce e percorsi di vita
Tra gli aspetti che accomunano tutti i bambini e gli adulti (questi ancora poco studiati) che presentano disturbi dello spettro autistico, c’è la compromissione delle aree comunicative e dell’interazione sociale.
Oltre a ciò, ci sono anche altri aspetti ricorrenti come l’attuazione di comportamenti stereotipati e ripetitivi che però possono mutare nel corso del tempo.
Per questo è importante che ogni caso venga studiato individualmente per arrivare all’individuazione delle giuste strategie di sostegno.
L’Istituto Superiore di Sanità, dal 2011, ha dato vita a un progetto di diagnosi precoce con l’obiettivo di individuare i segnali che possono far pensare (attraverso lo studio dello sviluppo vocale, motorio e neuropsicologico) alla presenza di un disturbo dello spettro autistico.
Negli ultimi anni, inoltre, si è mobilitato anche il Ministero della Salute che ha messo sul piatto oltre 30 milioni di euro per finanziare interventi mirati a potenziare i servizi esistenti e a realizzare progetti di vita in accordo con le diverse associazioni presenti sul territorio.