Disinfettare o sanificare? Ecco le principali differenze tra i due termini che spesso vengono confusi

Se siete proprietari di un’attività commerciale o un’azienda avrete già sicuramente utilizzato i termini “sanificare” e “disinfettare”, anche a seguito delle disposizioni a cui siamo stati soggetti tutti quanti nel periodo pandemico di qualche anno fa.

Spesso vengono confusi, ma si tratta di due parole che hanno un significato differente e per capire la distinzione abbiamo scritto questo articolo che certamente saprà aiutarvi.

In che cosa si differenziano sanificazione e disinfezione secondo la Legge

Per scrivere questo paragrafo ci avvaliamo della consultazione del DM 274 del 1997, che potrete anche visionare cliccando qui.

Superata la spiegazione delle ordinarie operazioni di pulizia, viene data una definizione accurata dei due termini in questione.

Per disinfezione si intende il processo che ha il compito di rendere inattivi e di conseguenza distruggere tutti i microorganismi di origine patogena presenti all’interno di un ambiente o sulle superfici.

Al contempo viene anche data una definizione di sanificazione, che è il processo che contribuisce a rendere un ambiente maggiormente sano a seguito della combinazione delle ordinarie operazioni di pulizia e disinfezione.

Inoltre la sanificazione, per essere espletata secondo le linee guida, deve comprendere anche un intervento di disinfestazione e ventilazione con il fine di ridurre il tasso di umidità presente nell’ambiente chiuso su cui si esegue il processo.

Per fortuna esistono anche delle macchine apposite se siete soggetti a questo tipo di processo nella vostra attività. Si chiamano sanificatori, ad esempio come questi presenti sul sito di Comac, e contribuiscono a rendere più agevole il processo.

Quali sono le differenze in pratica?

Passiamo così a capire nella partica quali sono le principali differenze tra i termini.

Come abbiamo detto, la sanificazione è preceduta dalla pulizia, cioè il processo di eliminazione meccanica e manuale di detriti, polvere e sporco accumulato sulle superfici.

Tale operazione viene seguita così dalla disinfezione, che avviene tramite degli agenti disinfettanti chimici e fisici.

Si passa poi infine alla sanificazione, che avviene obbligatoriamente tramite agenti chimici che hanno il compito di portare a zero la carica batterica della superfice in oggetto del trattamento. Questo processo può avere anche livelli differenti di azione a seconda dell’utilizzo dell’ambiente che viene trattato.

Ad esempio, un’industria alimentare avrà dei processi di sanificazione molto più accurati, proprio come un ospedale, rispetto a quelli che vengono messi in campo per eliminare e prevenire la muffa tra le mura domestiche.

La differenza che intercorre tra un prodotto detergente ed uno disinfettante

Ultima differenza che trattiamo è quella relativa alle caratteristiche dei prodotti che si utilizzano.

I prodotti utilizzati per la pulizia sono normalmente dotati di sostanze chimiche al loro interno che contribuiscono alla rimozione meccanica dello sporco.

I prodotti destinati alla disinfezione, denominati quindi disinfettanti, hanno al loro interno alcune sostanze chimiche che hanno invece la caratteristica biocida (in questa pagina troverete l’elenco suddiviso in gruppi di azione per un eventuale approfondimento), cioè quella di uccidere letteralmente le cariche batteriche e biologiche invisibili ad occhio nudo da noi.