Come abbinare il tartufo con la birra

Sono tante le guide che illustrano come abbinare il tartufo con il vino. Ma se invece si avesse voglia di un bicchiere di birra? Anche in questo caso ci sono delle piccole regole da seguire e degli accorgimenti che vale la pena di mettere in pratica.

Stiamo parlando di un accostamento non banale e non frequente: ma proprio per questo motivo ancora più sorprendente, se realizzato nel modo giusto. Infatti, ne scaturiscono delle sfumature organolettiche davvero preziose, in virtù di un connubio che è in grado di mettere in risalto sia il tartufo che la birra.

Quale birra portare in tavola

Tra le birre consigliate per esaltare il sapore del tartufo ci sono la #befree Golden Ale, che è una bionda priva di glutine, e la Yule Strong Ale con fave di cacao, una birra artigianale non comune.

Nel caso in cui si sia disposti ad azzardare un po’, conviene testare il tartufo nero pregiato insieme con una trappista; ma vanno bene anche le Chocolate Stout, le birre di Natale e le birre alla castagna.

Ovviamente, non ci si può basare solo sulle caratteristiche del tartufo, ma occorre tenere conto anche di quella della pietanza e della preparazione in cui l’ingrediente viene usato.

Nel caso in cui si tratti di un piatto abbastanza untuoso e grasso, per esempio, il suggerimento è di optare per una birra secca che pulisca il palato, capace di equilibrare la sensazione di retrogusto e di preparare la bocca al gusto seguente. Lager, Helles e Pils sono perfette da questo punto di vista, con i loro luppoli erbacei e nobili come ingredienti più importanti.

Abbinamenti per contrasto: sì o no?

Per sapere come scegliere la birra da portare in tavola è bene essere consapevoli di ciò che si deve fare per trattare il tartufo nel migliore dei modi. Gli esperti del settore raccomandano di tralasciare gli abbinamenti per contrasto, in quanto una differenza eccessiva fra i sapori e le fragranze può innescare l’effetto di coprire il tartufo e mascherare le sue caratteristiche.

È importante che la birra non sia eccessivamente amara, ma non deve essere neppure troppo luppolata o alcolica; inoltre è opportuno prendere in considerazione la schiuma e il corpo. Lo stile brassicolo varia anche in base alla tipologia del tartufo.

Nella maggior parte dei casi i tartufi neri possono essere abbinati alla birra con più facilità rispetto a quel che avviene con i tartufi bianchi. Le ragioni sono soprattutto due: da un lato c’è da considerare il fatto che il loro profumo è più delicato e meno invasivo; dall’altra parte il gusto risulta più persistente, e quindi in grado di sostenere senza problemi birre che sono un po’ più corpose o amare.

Il tartufo bianco pregiato

Se invece cercate il tartufo bianco pregiato, sappiate che è possibile acquistarlo anche online – in determinati periodi – su molti siti ecommerce come ad esempio www.tartufilaspora.it. Il tartufo bianco, conosciuto anche con il nome di tuber magnatum pico, si caratterizza per un profumo abbastanza intenso, e ha un costo abbastanza importante. Tuttavia si tratta di un investimento che vale la pena di affrontare, per quanto si parli di una varietà piuttosto delicata, che necessita di molteplici precauzioni sia dal punto di vista della conservazione che dal punto di vista del consumo.

È importante che il tartufo bianco pregiato venga impiegato a temperatura ambiente, e rigorosamente a crudo, in genere grattugiato direttamente sui piatti che vengono serviti in tavola.

Nel momento in cui si studiano i potenziali abbinamenti con le birre, è bene tener presente che al naso il tartufo bianco richiama l’aglio, e in più ha note acidule che sono come quelle dei formaggi fermentati. Una volta in bocca, poi, denota sfumature piccanti che possono ricordare quelle dei formaggi a lunga stagionatura.

Il risotto è una delle preparazioni a cui tipicamente è destinato il tartufo bianco pregiato, che in genere ben si adatta ai piatti caldi: lo stesso dicasi per i tajarin piemontesi, cioè i tagliolini, e per la carne alla griglia, senza dimenticare la carne cruda. Infine, si può pensare di gustare la birra con della battuta di fassona piemontese e delle scaglie di tartufo.

Il tartufo nero pregiato

In alternativa si può puntare sul tartufo nero pregiato, che secondo gli esperti del settore vanta note minerali abbastanza simili a quelle del sale marino. È un tartufo che viene utilizzato spesso con l’intento di aromatizzare la carne, cruda e cotta: l’agnello, che ha un sapore selvatico, ma anche le più comuni salsicce.

Un grande classico è il risotto al tartufo nero pregiato, ma si può provare anche l’uovo al tartufo. Si può usare questo ingrediente anche cotto, oltre che crudo, ma l’importante è evitare di soffriggerlo e di superare una temperatura di cottura di 57 gradi.

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