La dispersione termica designa quel fenomeno che riguarda perdite di calore verso l’esterno che possono prodursi in una abitazione e sono provocate da un cattivo isolamento termico. Questa condizione influisce sui consumi energetici e quindi sulle fatture e più in generale sul comfort domestico.
Metodi per individuare le dispersioni termiche nel nostro appartamento
Le dispersioni termiche in ambito edilizio indicano quella incapacità di trattenere entro le mura domestiche il calore sviluppato al suo interno, fenomeno che si evidenzia principalmente in inverno e che vede interessare l’abitazione per motivi diversi durante il periodo estivo quando il calore esterno non trova resistenza e invade la nostra casa. Come individuare allora le falle nell’involuccro abitativo?
Gli espedienti fai da te consigliati un po’ ovunque sul web potrebbero non essere sufficienti a risolvere il problema e potrebbe rendersi necessario procurasi dei dispositivi adatti a tale scopo. In commercio è possibile trovare apparecchi di tipo professionale e semi-professionale utili a individuare i punti di dispersione termica all’ interno della propria abitazione: il termometro a infrarossi e la termofotocamera.
Il termometro a infrarossi è un dispositivo facilmente reperibile sul mercato e abbastanza economico, il suo funzionamento non risulta complicato sarà infatti sufficiente applicarlo su infissi e pareti e sarà in grado di individuare le temperature su di essi. Una volta proceduto alle misurazioni capillari sarà possibile determinare uno o più punti critici in base alla rilevazione di temperature effettuate e agire per risolverli. La termofotocamera invece è uno strumento di tipo professionale che consente una valutazione globale della struttura abitativa e una più agevole individuazione dei punti critici e delle fughe di calore.
La dispersione termica si produce essenzialmente in tre modi ed è su questi che è necessario intervenire una volta accertato che una o più parti della casa non sono ben isolate termicamente:
- dispersione attraverso le pareti
- dispersione per ponti termici
- dispersione arrecata dal rinnovo dell’aria in casa
È necessario per comprendere il fenomeno del cattivo isolamento e delle dispersione termiche guardare innanzitutto ai numeri. Le percentuali indicate in basso rendono evidente il problema della dispersione termica, tale quantificazione può essere cosi comprensibile anche ai non addetti ai lavori e dà una idea del problema delle perdite di calore:
- il tetto rappresenta circa il 25-30% della perdita di calore
- mentre il 20-25% dovuto al rinnovamento di aria
- il 10-15% è causato dalle finestre e dalle porte vetuste e non ben isolate
- il 7-10% delle perdite di calore è causato dalla pavimentazione
Finestre infissi e porte
Le aperture in una abitazione se obsolete e non bene isolate costituiscono un punto critico di dispersione termica, diventa così necessaria la sostituzione di porte e infissi per poter ottimizzare l’isolamento termico e assicurarsi un risparmio energetico notevole oltre che favorire l’aspetto estetico della propria dimora.
Ricircolo d’aria e comfort termico
L’esigenza di RINNOVARE L’ARIA nella propria abitazione rappresenta una tematica rilevante ai fini del godimento del PERFETTO COMFORT TERMICO è infatti volto a GARANTIRE IL CORRETTO LIVELLO DI Umidità e a CONTROLLARE LA TEMPERATURA degli ambienti in cui si vive. La salubrità dell’aria passa attraverso il corretto ricambio d’aria tra esterno e interno e deve ter conto ovviamente delle dispersioni termiche. quindi è necessario Controllare il FLUSSO D’ARIA grazie a due tipi di strategie: la VENTILAZIONE NATURALE (finestre, finestroni nei sottotetti) e la VENTILAZIONE MECCANICA( estrattori, ventilazione forzata). Entrambi consentono di assicurare una corretta circolazione dell’aria, l’espulsione della umidità in eccesso al fine di poterla tenere sotto controllo. Il problema della umidità e della condensa rappresenta un problema importante sia per la corretta igiene dei locali abitati chiusi ma anche per la stabilità stessa della struttura. A questo scopo parleremo più avanti anche delle pareti ventilate che aiutano a risolvere questa problematica.
Tetto, solaio, mansarda
Gran parte della questione che riguarda le dispersioni termiche coinvolge anche la coibentazione del tetto, il quale esso da solo rappresenta circa tra il 25-30% della perdita di calore in una abitazione, dunque intervenire su questo elemento potrebbe migliorare senza dubbio la vivibilità e la capacità di isolamento. Ogni alloggio presenta sue proprie peculiarità e ogni intervento per migliorarne la coibentazione interna va studiato tenendo conto di questi elementi, infatti se si è in presenza ad esempio di un appartamento indipendente o che comunque è a diretto contatto con il tetto sarà necessario intervenire procedendo a una coibentazione detta interna. Questo tipo di lavoro consente di intervenire direttamente sulla parte interna del tetto senza che questa procedura interessi anche le parti strutturali della abitazione. L’ operazione ha di buono di essere limitata e non eccessivamente invasiva, si propende solitamente per questo tipo di intervento quando ci si trova in presenza di una struttura preesistente.
Stesso discorso vale per la coibentazione delle mansarde, ossia dei sottotetti abitabili e non e anche in questo caso varrà la pena affrontare dei lavori per migliorarne l’isolamento termico. La mansarda è per sua vocazione un ambiente unico salva spazio che si trova a essere a diretto contatto con il tetto e con gli agenti atmosferici caldo, freddo, pioggia, neve e una sua cattiva coibentazione rendono difficoltosa la possibilità raggiungere una temperatura confortevole per i suoi abitanti. La volta della mansarda può avere sia una orditura a vista come nel caso di travi in legno e cemento oppure a volta piatta.
Nel primo caso si procederà a imbottire lo spazio esistente tra le travi nel secondo caso la coibentazione del sottotetto consisterà in un intervento abbastanza veloce e economico mettendo in posa dei pannelli isolanti. Questo tipo di lavoro interno presenta delle criticità, ovvero potrebbe comunque non eliminare totalmente la presenza di ponti termici tra il tetto stesso e le travi che lo attraversano. E’ da tener presente che la tipologia di interventi sopra descritti potrebbero causare una notevolmente riduzione della superficie abitabile sino a rendere la mansarda non abitabile, dunque l’intervento va ponderato a seconda delle esigenze.
É inoltre da tener conto che la mansarda è un ambiente ricavato nel sottotetto e spesso il suo tetto è spiovente e risultato oltremodo complicato poterla arredare in modo confortevole pesando anche alle sollecitazione climatiche alle quali è sottoposta. La mansarda di per sè dà un senso di ambiente accogliente (un tema che abbiamo già trattato in un nostro precedente articolo) e raccolto nel quale attraverso degli accorgimenti sia di arredamento che tramite gli infissi idonei possiamo favorire.
Bisognerà dunque ricercare il giusto compromesso fra comfort termico e comfort estetico, il perfetto isolamento termico che consenta di ridurre gli sbalzi termici e al contempo favorire la giusta illuminazione grazie a ampi finestroni a bassa trasmittanza i quali siano capaci di isolare termicamente l’ambiente non pregiudicandone la godibilità.
Arredare una mansarda non è una impresa semplice la valutazione degli spazi e delle altezze deve consentire una scelta ponderata attraverso scelte di soluzioni intelligenti una regola generale da osservare è quella che indica nella scelta dell’ arredamento ad esempio soluzioni su misura che assecondino la struttura stessa della mansarda che ne seguano l’andamento. La scelta di posizionarvi una cucina potrebbe rendere problematica il deflusso dell’aria calda e dell’umidità che essa produce quindi bisognerebbe tener conto nella scelta degli infissi quelli che siano in grado di assicurare protezione della intemperie ma anche la giusta areazione e deflusso di aria per scongiurare eventuali condense.
Nel caso in cui ci troviamo a dover coibentare una mansarda non abitabile si potrebbe favorire, anziché la coibentazione interna, un intervento volto all’isolamento del pavimento stesso della mansarda tramite l’applicazione di feltri di lana minerale o uno strato di schiuma poliuretanica.
Interventi che riguardano le pareti della abitazione
Un buon isolamento termico passa anche attraverso la coibentazione sia dei muri che del pavimento. Nell’ipotesi della coibentazione delle pareti esterne e interne è possibile scegliere tra diversi tipi di interventi la cui opportunità risiede innanzitutto in una valutazione preliminare sul tipo di edificio considerato. Se le mura perimetrali presentano un intercapedine, pratica diffusasi a partire dei primi del ‘900, sarà possibile procedere al riempimento di questo spazio con del materiale isolante avvalendosi di tre tecniche principali:
1) l’insufflagio di materiale sciolto nell’intercapedine (il quale deve avere come misura minima circa 5 centimetri) grazie a dei fori che vanno praticati nella parte alta del muro. L’intercapedine verrà riempito da materiale come la vermiculite, il vetro cellulare, l’argilla espansa, il polistirene o del sughero.
2) la tecnica del cappotto che a sua volta si può distinguere fra interno o esterno a seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Il cappotto interno sovente rappresenta una scelta obbligata per gli immobili già esistenti e si adopera principalmente per edifici e locali che sono sottoposti al continuo riscaldamento (ad esempio scuole e ospedali). E’ un intervento non molto invasivo che può essere fatto anche senza ingaggiare una impresa edile. Questo tipo di lavoro va detto ha di contro che riduce gli spazi abitabili. In alternativa, ove possibile, si potrà procedere al cappotto esterno.
3) la parete ventilata, rappresenta una tipologia di cappotto interno che offre dei vantaggi tecnologici innegabili e consente di proteggere non solo la struttura esterna dell’edificio ma ne favorisce il perfetto isolamento termico. Si può applicare su strutture già esistenti o di nuova costruzione e consiste nell’applicazione di un rivestimento esterno che viene installato a secco creando un intercapedine d’aria , o camera d’aria, tra la parete esterna e il rivestimento dell’edificio. Nello spazio cosi creatosi si può o meno applicare uno strato isolante. Questo è un tipo di intervento con un rendimento garantito in termini di isolamento sia termico che acustico e anti umidità. All’interno della camera d’aria si crea un moto convettivo naturale che consente il deflusso dell’aria grazie alla differenza di temperatura esterno interno il quale simula per intenderci il funzionamento di un camino. Durante il periodo estivo quando le temperature esterne sono alte la parete ventilata ha funzione di schermatura.
4)infine si può pensare, ove possibile, di combinare un tipo di coibentazione che interessa sia la parte interna che la parte esterna dell’abitazione, con conseguenti evidenti costi maggiori da sostenere ma con una resa in termini di isolamento termico eccellente.
Isolamento del pavimento
Discorso a parte riguarda poi la possibilità di isolare anche il pavimento, del proprio appartamento anch’esso causa di perdita di comfort termico e di fughe di calore. Un pavimento non bene isolato comporta una grande dispersione termica, risalita di umidità e condensa. Intraprendere questo tipo di intervento è senza dubbio dispendioso e a alta complessità ma consente di avere un grande impatto rispetto alla vivibilità degli ambienti domestici sopratutto se si hanno bambini in casa i quali trascorrono molto tempo stesi su di esso a giocare e mal tollerano delle calzature.
L’isolamento termico è in grado di separare la propria abitazioni dalle zone fredde quali i pavimenti esterni oppure da strutture sottostanti non riscaldate come box, cantine, magazzini o dal terreno stesso. Questo tipo intervento dunque è volto a migliorare il comfort abitativo e a garantire un risparmio importante in bolletta visti i costi maggiorati sull’energia.
Il solaio, struttura orizzontale che sostiene e sopporta la pavimentazione, se non ben isolata, potrebbe come già, detto dar luogo a spiacevoli conseguenze quali la traspirazione di condensa e risalita di umidità, soprattutto se a contatto con il terreno. Queste spiacevoli situazioni possono inoltre essere causa di danni strutturali dell’edificio stesso.
Un migliore isolamento inoltre in grado di migliorare la struttura stessa, pavimentazioni e locali controterra, ma anche cantine e box se non ben impermeabilizzati e isolati puo consentire la migrazione di umidità dal terreno sulle pareti fredde. Tale umidità e cattivo isolamento termico sono questioni non di poco conto in termini di tenuta strutturale e potrebbero e potrebbero essere la causa del cedimento delle fondamenta e dunque essenziale adoperare materiali di altissima qualità come delle membrane di ultima generazioni con caratteristiche impermeabilizzanti o con classiche guaine bituminose.
Il tipo di coibentazione che si vuole adoperare considera diversi fattori quali la zona climatica ove ci si trova , le condizioni ambientali, la tipologia della struttura e del pavimento, il tasso di umidità. Effettuate le opportune valutazioni si deciderà di disporre lo strato coibentante sotto al massetto sarà necessario rimuovere la pavimentazione per intero sino al massetto, il coibentante adoperato, per esempio dei pannelli isolanti rigidi, dunque dovrà possedere una buona resistenza alla compressione per sopportare un massetti rinforzati.
L’isolante può essere posto direttamente sotto il pavimento demolendo quindi solo quest’ultimo e posando un sottile strato di coibentante.
Cosa sono i ponti termici
Un ponte termico rappresentano un punto di forte dispersione termica e vengono definiti come una zona nelli’involucro della struttura abitativa dove e possibile individuare una variazione della resistenza termica. Il ponte termico si crea li dove vi e un cambiamento della geometria dell’involucro , o una discontinuità fra materiali costruttivi oppure della coibentazione, ad esempio punti di giunzione fra pareti e solai o pareti e tetto.
Anche nel caso dei ponti termici si rileva la medesima problematica del passaggio di umidità e la correlata degradazione dei materiali e della struttura stessa.
La valutazione e la opportunità di scegliere di procedere a lavori che in taluni casi possono considerarsi impegnativi sia sotto l’aspetto economico che nella profusione di tempo e forza assicurano un risparmio nel dispendio energetico. Gli aiuti economici elargiti dallo Stato in questo senso possono essere un incentivo in più per voler procedere all’ottenimento del perfetto comfort termico a casa propria.